Le case di Tre Rii
L’ estimo di Beduzzo del 1684 contiene 5 pagine sui diversi terreni e beni immobili posseduti da un Pietro Pacchiani, come si riferisce in dettaglio in altra parte della storia. Costui sarebbe da identificare, in assenza di possibili omonimi, con il Pietro Giacomo – il cui nome d’uso potrebbe essere Pietro – nato il 25 maggio 1652 da Giovanni Antonio e Maria Antonia Giacopinelli, primogenito. A cavallo tra Sei e Settecento Pietro ha anche in affitto un mulino per la macina di grani, quindi un investimento di tipo imprenditoriale. Nei secoli precedenti il mulino era stato di regola una fonte di reddito posseduta e amministrata dai conti. I Pacchiani erano pertanto diventati mugnai, dato che il mulino sul Parma era stato a loro affittato per oltre trent'anni.
E una possibile traccia "fisica" dell'antenato Pietro Pacchiani potrebbe essere rimasta all'interno di una delle case del nucleo storico di Trarì. Finora ho sempre parlato genericamente di Beduzzo, ma come ho già detto in realtà con tale termine si intende il territorio nel cui ambito sorge una serie di nuclei abitati più piccoli e concentrati. Uno di questi è appunto Tre Rii, che è probabilmente la "culla" di famiglia: è infatti abbastanza fondato che quest'ultima abbia sempre risieduto in questo villaggio in alto sulla montagna, oltre il quale rimanevano (e rimangono) solo campi e boschi fino al versante opposto, verso Calestano.
Dall'osservazione delle case ancor oggi appare in effetti chiaro come fino ai primi del Novecento l'abitato fosse composto da un nucleo compatto di costruzioni addossate l'una all'altra, alcune delle quali con corti interne. I vecchi del posto identificano ancora alcune di esse col vecchio nome di case "di Pacian", anche se ormai le vendite ed i trasferimenti in abitazioni più comode e dignitose ne hanno cambiato i proprietari, mentre alcune paiono essere abbandonate definitivamente alla rovina, dopo che gli ultimi abitanti le hanno lasciate.
Intorno a questo nucleo sono poi sorte diverse altre case, nella prima metà del Novecento ancora in pietre a vista e poi con meno artistici mattoni e cemento.
Anche quella del nonno, forse costruita a inizio secolo e poi da lui rifatta ed ampliata nei primi anni '30 rientra in questa espansione del paese. Uno sguardo, intorno a metà Ottocento, lo si può dare osservando la mappa nell'illustrazione a fianco, tratta dal Catasto Cessato, conservato all'Archivio di Stato di Parma. La foto riflette lo stato degli immobili nell'Ottocento. Il fondo dove sorgerà la casa del nonno è il 637. Il nucleo storico con le case di Paciàn dovrebbe essere quello più frammentato al centro dell'abitato.
Ma è appunto ancora riconoscibile il nucleo più antico, concentrato in mezzo all'attuale abitato, che probabilmente rispecchia la situazione che si è protratta per secoli, dal Quattrocento all'Ottocento, durante i quali le condizioni dei contadini tutto sommato non sono cambiate molto. Ed è incredibile come si potesse vivere in otto, dieci o più persone in un paio di stanze, situate sopra la stalla, con un unico camino e pareti annerite, soffitti bassi e incombenti… situazioni ancora ricordate da persone anziane - ma neanche troppo - del paese.
Nel gruppo centrale di case di questo nucleo, una sorta di "centro storico" di Tre Rii, si trovano le case "di Pacian" e in queste, dopo aver varcato un porticato occupato da una legnaia si accede ad un cortile interno da cui una scala porta ad un ballatoio sovrastante la stalla (v. foto).
Dal ballatoio coperto si dipartono diverse porte che un tempo davano accesso alle case limitrofe - una volta era tutto collegato ed accessibile. Sulla porta in fondo al ballatoio, con gli stipiti e l'architrave in blocchi di pietra ben tagliata, appare la scritta "1688 P. P." ora parzialmente coperta da schizzi di calce ed in una seconda porta, questa però ancora in funzione, un altro architrave porta incise le lettere "1714 P. P." mentre sullo stipite di sinistra sono evidenti i segni di usura dove qualche abitante soleva evidentemente affilare qualcosa, magari la lama della falce.
Mi piace quindi pensare che queste iniziali corrispondano a Pietro Pacchiani, che le avrebbe incise sulle (nuove) porte della sua casa in occasione di lavori di ampliamento o miglioramento avvenuti in tali anni, quando potrebbero essere stati posati gli stipiti e architravi in blocchi di pietra, non comuni in case povere di quel tipo e che dovevano probabilmente testimoniare un certo status raggiunto. Magari l’attività con il mulino aveva portato un minimo di benessere e questo era testimoniato dalla foggia un po’ pretenziosa degli ingressi, ad imitazione di dimore di maggior livello presenti in zona.
Nell'estimo del 1684, comunque, egli è l'unico contribuente di Beduzzo ad avere quelle iniziali e l'epoca corrisponde perfettamente. Tra i beni stimati, inoltre, si trova un orto "a Trari" ed i confinanti corrispondono a quelli segnalati per le sue case, con aia e cortile, da cui andrebbe dedotto che anche tali case si trovassero proprio a Trarì.
Da questi reperti sia in pietra che in carta pare pertanto che la famiglia Pacchiani a Beduzzo abbia sempre avuto, almeno dal Quattrocento1, case, sede e domicilio nella "contrada" di Trarì, dove effettivamente ancora si trovano in maggioranza gli ultimi discendenti non emigrati, Gino, Biagio, l'Adele…
A conferma di questa affermazione interviene ancora una volta l'estimo rurale del 1562, sopra già più volte citato come fonte di dati economici e genealogici, che tra i vari beni fondiari da tassare, include anche i terreni con casa e quindi da esso si può facilmente e precisamente individuare chi abitava a Trarì, inteso come chi vi possedeva l'abitazione. Questi dati sono tratti dal libro di dettaglio dell’estimo, quello zona per zona, con le annotazioni giornaliere. Qui le terre stimate, in base al modo di rilevazione dell’estimo, sono necessariamente quelle contigue, con i relativi possessori. Intorno al foglio 118 si giunge alla zona di Tre Rii con i dati di chi vi aveva la casa e anche qualche altro fondo:
De Bortallo Gilano abitta a Beducio
Sitto con una meza casa a Tre Ri confina la via da doii et Alesandro di Cunzadori e Lorentio Gilano (…)
De Lorentio Gilano abitta a Beducio
Uno quarto de una cassa dal mezo in sussa confina Bartolo Gilano (…) satto e Ioanne Conzadori da doii (…)
De Pietro Cunzadori abitta a Beducio
Sitto, cortille e orto con una casa ale pra de dre confina Ioanne Dil [Santo] da doii e la via (…)
De Gasparino Cunzadori abitta a Beduzo
Sitto, cortille e orto con uno poco de pra e una casa ale pra de [dre], confina la via et Pietro Conzadori e Ioanne Cunzadori (…)
(…)
De Donino Miodina abitta a Beducio
Sitto e orto con una casella ali Tre Ri confina la via e Ioanne de[…] (…)
De Pietro Pagiam abitta a Beducio
Sitto e orto con una casa a Tre Ri confina la via e Donino Miodini et Ioanne Del Santo (…)
De Donino Miodina abitta aBeduzo
Sitto con una casa a Trerì confina Pietro Pagiam et la via da doii (…)
De Iacomo Miodina abitta a Beduzo
Prato con orto e sitto e meza una casa confina Donino Miodina da doii e Gasparino Cunzadori […] (…)
De Donino Miodina abitta a Beducio
Sitto, cortille e orto con una casa a Tre Ri confina la via da doii et Antonio Maria di Miodina et (…)
De Antonio Chocho abitta a Beducio
Sitto e orto con meza casa a Trarivo confina Donino Miodina et la via e Zan Dominico di Chochi (…)
De (Zan) Dominico Chocho abitta a Beducio
Sitto e orto con meza casa a Trerì confina Donino Miodina e e la via e Antonio Chocho (…)
De Mateio Gilano abitta a Beducio
Prato a Tre Ri solio confina la via da doii et Pietro Pagiam (…)
De Pietro Pagiam abitta a Beducio
Prato a Tre Ri solio confina la via da doii et Mateio Gilano et Ioanne Antonio Gilano (…)
De Bernardino Bertino abitta a Beducio
Prato e lavoria a Tre Ri solia confina il rivo et Antonio Bertino e Simonino di Bertini albora con una querza grossa (…)
De Mateio Gilano abitta a Beducio
Campo a Tre Ri solia confina il rivo e Bertollo Gilano et Ioanne Antonio Gilano e Donino Miodina (…)
De Donino Miodina abitta a Beducio
Prato a Tre Ri solia confina Mate Gilano e Bertollo Gilano e Ioanne Antonio Gilam (…)
De Ioanne Antonio Gilano abitta a Beducio
Prato a Tre Rivo solia confina Bertollo Gilano e Donino Miodina et dun (Zan) Maria di Bertini e Pietro Gilani (…)
De Pietro Gilano abitta a Beducio
Prato e lavoria solia a Tre Ri confina Ioanne Antonio Gilano e dun (Zan) Maria di Bertini et Ioanne Antonio Pegolotto (…)
De Giesia [Due parole inserite, sottolineate, a fianco dell'annotazione, di traverso]
Campo lavorio a Tre Ri solia albora confina Iacopino del Santo et Donino di Miodina et Lorentio Gilano benificio fondato in Beducio sotto il tittollo de Santo Prospero (…)
De Lorentio Gilano abitta a Beducio
Prato a Tre Ri solia confina dun (Zan) Maria di Bertini e il rivo e Pietro Gilano (…)
Il nucleo di Trarì nel 1562 risulta costituito pertanto dalle case di sole quattro famiglie: quelle dei Pacchiani, dei Miodini, dei Ghillani e dei Cocchi. Forse il Prà de drè era un prato verso monte poco distante e potrebbe oggi risultare edificato e appartenere a pieno titolo a Trarì, in tal caso va aggiunta la casa dei Conciatori2. I Del Sante ed i Bertini, tra cui l'arciprete di Beduzzo, Gian Maria, non risultano possedere qui case, ma solo terreni.
Quattro o cinque famiglie, quindi, delle quali solo le prime tre sono ancora presenti in paese, mentre nei secoli nuovi nuclei si sono aggiunti a quelli originari. Come si nota dalle registrazioni, i componenti di queste famiglie abitavano in porzioni di case, forse frutto di suddivisioni tra discendenti, spesso tra loro confinanti e presumibilmente anche addossate tra loro. Proseguendo nelle registrazioni degli stimatori, dopo Tre Rii troviamo le zone contigue, o almeno seguenti nell’ordine della rilevazione, che sono: “al campo Galopio”, “al Madono/ai Madoni”.
Note
1) Cfr. quanto contenuto nel documento, citato in precedenza nel testo, del 26 agosto 1498 rogato a Tizzano (Archivio di Stato di Parma, fondo "Notarile", filza 272, Baldassarre Banzi, doc. 40 del repertorio).
2) Ciò appare probabile anche in relazione all'atto di compravendita del 1498 tra Ilario e Bartolo Conciatori citato al paragrafo su Trarì.