Occupazioni militari: il Malatesta
L'epoca del tardo medioevo non è meno violenta e densa di soprusi di quelle precedenti. E' l'epoca in cui l'Italia comincia ad essere terreno di scontri a livello europeo, gli eserciti stranieri, francesi, tedeschi, spagnoli la percorrono per combattersi e per effettuare nuove conquiste. Le truppe mercenarie ed i capitani di ventura sono ovviamente parte di questo quadro, sul quale non è opportuno qui dilungarsi.
Anche i territori del Parmense sono quindi coinvolti nello stato di guerra e anche se non sempre alla gente semplice sarebbe apparso chiaro chi stava con chi, certo rimaneva che per tutti ne derivavano preoccupazioni e rovina.
Può quindi essere interessante riportare una vicenda la cui eco è raccolta in un atto notarile del 27 marzo 15251, documento che riguarda una sorta di patto - ma le due parti hanno evidentemente pesi contrattuali ben diversi - tra i consoli e rappresentanti degli abitanti di Tizzano ed il capitano d'armi Sigismondo Malatesta di Rimini, al soldo imperiale, inerente l'alloggiamento, vitto e mantenimento a carico della popolazione di una compagnia di cavalieri, con fissazione anche del prezzo di diversi beni.
1525 die vigesimo septimo martii
Illustrissimus dominus Sigismondus Malatesta de Arimino, capitaneus gentis armorum serenissime cesaree maiestatis ex una parte et
Ioanellus de Barillis filius quondam Francisci consul castri Tizani ac (procurator) hominum Balloni ac massarius castellantie Tizani,
Iulianus de Groppo filius quondam Iacobi consul ville Carpanetti, Iacobus de Brunis filius quondam Hilarii, consul villarum (Cocii et Coste),
Bernardinus de la Ecclesia filius quondam Nicolaii, consul Reni,
Pierinus de Brottis filius quondam Ioannis Michaelis, Delaitus de Delaitis filius quondam Pasquini, consules Carubii,
Magister Laurentius de la Silva filius quondam magistri Petri,
(Viscontis) de Pigolotis filius quondam Pasquini, Ioannis Antonius de Artusiis filius quondam Christofori habitatori Reni,
Matheus del Rossio filius quondam Marci de Carubio, Antonius filius quondam (Simonis) de Losello, consul Casule,
omnes prenominati consules et homines facientes et rapresentantes totum et universum commune et homines castellantie et iurisdictionis Tizani, suis propriis nominibus ac etiam nomine et vice omnium aliorum et singulorum hominum dicte castellantie et iurisdictionis et pro quibus de ratto promisserunt et promittunt sese (principaliter) in solidum obligantes etc., renuntiantes etc., (inf..) etc. ex et pro altera parte.
Ambe ipse partes, videlicet predictus illustrissimus dominus capitaneus et dicti consules et homines de pro et super guarnitionibus militum predicti illustrissimi domini Sigismondi datis et assignatis (ut) de predicto illustrissimo domino in terra et iurisdictione convenerunt et conventionem et acordum inter sese fecerunt et faciunt in hunc qui sequitur modum, videlicet:
Primo: sono convenuti che li homini et commune de Tizano siano obligati ad dare al predetto illustrissimo signore Sigismondo Malatesta et per sua compagnia de cavalli ducenti sei, solidi decesepte videlicet (..) [simbolo per "solidi"] 17 de imperiali il giorno per chadauno cavallo c(ome) per dicti cavalli ducenti sei et ex (numer…) per parte de pagamento / Il predetto signore confessa havere (habuti) qui (in presentia) al computo predicto libre octocento videlicet libre 800 de imperiali. Il resto del pagamento de zorni octo per tuto il zorno del sabbato adi primo de aprille, et il resto de zorni quindesi per tuto il zorno quinto dapoi lo primo pagamento (qua…) (s..) adi sei del mese de aprille predicto, renunziando a ogni cosa che fusse in contrario (quanto) sia per li zorni quindesi del pagamento et questo per (che) la compagnia ha patito (p..) (c..).
Item che diti homini siano obligati dare casa, stalla, coperte per cavalli cento una cum letti fornitti et massaritie de casa, pallia, legna, sale, olio per (vederse), per fare lumo et che li soldati habiano a comprare la (carne), biave da cavalli, panne, vino, pessi et altre cose cibarie et feno al precio infrascritto.
Primo la biava da cavalli al precio de soldi X per staro, item il feno per (pe..) soldi dui, la carne de vitello soldi uno et dinari tre la libra, la carne de agnello dinari nove la libra, item ove sei per uno soldo, item paro uno de galine per soldi deci de imperiali; item il lardo de porco maschio soldi uno et dinari 9 la libra; item lolio per manzare (al) (ron…) de libra soldi uno et dinari 9; item il pane dinari 3 l'uno al peso che e de panne; item il vino per uno soldo il bocallo al hostaria.
Item cum pacto che il predito illustrissimo signore sia obligato et così promitte conservare la comunitade de Tizano et Ballono siande sua iurisdizione de Tizano da ogni altra guarnisone de altri soldati (ovvere) altri allogiamenti durante lo accordo de (epsa) guarnisone. Et in casu che fusse largato li allogiamenti dal signore via (re) che epso signore Sigismondo debia desgravare (sendo) (s..ra) largato per la soma de cavalli in lo advenire per lui.
Extendatur omnia
forma communi
cum iuramentis et clausolis
consuetis et necessariis etc.
Presentibus etc.
Et presente etc.
In domo Iacomelli Barilli
Presentibus magistro Vincentio (Vincent..)
Domino Petro de Parma
Domino Cesare de Poiis (..)
Domino Alfonso de Crotis de Cremona filio
Domini (Petri) de Parma
Ser Antonio Bonfantis
Presentibus domino Filipone de (Raven..) [Questa parte è scritta in senso diverso rispetto al resto del testo, come se scritta una volta piegato il foglio in quattro (di cui mantiene il segno di piegatura)]
Domino Matheo de Rugieriis
Domino (…) Fabrino de
(Br…sis)
Magistro Vincenzo Andriolo Pegolotis
et ser Antonio etc.
Siamo nell'ambito del conflitto tra la Francia di Francesco I e l'Impero di Carlo V d'Asburgo (Spagna, possessi tedeschi, Fiandre, Napoli col sud dell'Italia): nel 1515 gli Sforza reinsediatisi a Milano dopo una parentesi francese sono battuti da Francesco I a Marignano: gli Svizzeri al loro soldo si ritirano trattenendo per la Confederazione una porzione del ducato che diverrà il Canton Ticino attuale.
Nella battaglia di Pavia del 24 febbraio 1525 Carlo V batte Francesco I, facendolo anche prigioniero. Probabilmente alcune milizie imperiali secondarie, come dovrebbe essere questa condotta dal Malatesta, pattugliano ancora le zone di confine al marzo successivo. Il Malatesta, della famiglia dei signori di Rimini, è un capitano di ventura che cercherà spesso di reinsediarsi col padre in tale città, con scarse fortune e molta violenza.
In un altro atto notarile di Lazaro Capretti si ritrova Ioannes de Barillis, il console di Tizzano, che ottiene ricevuta da Sigismondo Malatesta per 2500 lire consegnate a quest'ultimo dal console per il mantenimento della guarnigione. La contropartita di tutto ciò consisteva nel non dover subire le angherie di altre milizie, che sarebbero state tenute lontane dal Malatesta…
Note
1) Archivio di Stato di Parma, fondo "Notarile", filza 1005 (Lazzaro Capretti).