Terra e toponimi
Nel corso della cronologia brevemente percorsa i beni fondiari hanno costantemente rappresentato lo sfondo delle vicende e del succedersi dei personaggi di famiglia. Le vicende di tali terre sono infatti intimamente legate a quelle della famiglia, di ogni famiglia della zona, e sono di fondamentale importanza per capirle: costituivano la loro fonte principale di vita, e così un elemento costituente di essa, scandendone il fluire. Ne è testimonianza la traccia che ho seguito nella ricerca: terminate le “comode scale” dei libri parrocchiali, fondamentali per la genealogia, ma poco illuminanti sulle condizioni di vita, ho dovuto avventurarmi nella selva degli estimi dei terreni e, per epoche ancora più antiche, anche negli occasionali atti di compravendita. La stessa visibilità della famiglia nel passato dipende quasi sempre dalla circostanza di aver avuto qualche possesso fondiario, altrimenti essa non avrebbe lasciato alcuna traccia documentale di sé e lo stesso evidentemente è valido per i singoli individui.
Sicuramente, come ho accennato nelle linee storiche all’inizio, nella montagna possedere terra, per quanto poca, era la regola: la popolazione era in gran parte proprietaria della casa dove abitava e di qualche appezzamento, sebbene non è detto che ciò da solo bastasse per vivere.
Purtroppo non ho trovato molti atti di compravendita di cui fosse parte diretta un membro della famiglia: nella gran parte di questi contratti gli avi Pacchiani erano citati come testimoni o come confinanti delle terre di altri che venivano vendute. Ci si può però fare un’idea precisa di quali fossero le loro proprietà dagli estimi di terreni rimasti, in particolare quelli ben conservati del 1562 e del 1684. Certo è che terre esistevano intorno al 1460 e che varie di quelle testimoniate nel Cinquecento si ritrovano registrate anche nell'estimo del 1684, se seguiamo i nomi delle località – i microtoponimi – in quanto i confinanti cambiavano ed il sistema di identificare così le terre appare poco stabile.
Può essere quindi interessante riportare un estratto delle registrazioni dell'estimo rurale del 1562 relativo ai possessi di Pietro Pacchiani. Si possono così vedere i nomi delle località - tuttora in uso - ed i confinanti che non sono altro che i compaesani del nostro Pietro, appartenenti a famiglie storiche del luogo1. Le registrazioni provengono dal grosso libro delle rilevazioni analitiche, giorno per giorno. Per ciascun tipo di bene fondiario la vacchetta riepilogativa riporta i numeri di pagina in riferimento a questo libro: sono stati così rintracciati tutti i beni registrati in capo a Pietro. Sono omesse - con puntini fra parentesi - le misure dei campi relativi, le intestazioni nominative a Pietro, simili alla prima qui sotto, nonché le poste intermedie intestate ad altri contribuenti di Beduzzo.
De Pietro Pagiano abitta a Beducio
Campo ali latigii lavoria da spelta solia confina il rivo e Mateio [Gilano] et Ioanne Antonio Gilano
Campo al mezollo lavoria da spelta solia confina Lorentio di Gilani et [Iacopino] Del Santo e Pietro Gilam e Ioanne Del Santo (…)
Campo a chastello barlengo lavoria terra da spelta solia confina dun Andrea di Venturini [Forse, come corretto nell'annotazione che precede nel libro d'estimo, non Venturini, bensì "Girardi"] et Ioanne Antonio Gilanno e Mateio Gilano e Ioanne Del Santo (…)
Campo alo pontesello lavoria da spelta solia confina Pietro Cunzadori e Bertollo Gilano et Donino Miodina e Iacopo Miodina (…)
Campo ala mestranbella lavoria da formento solia confina il rivo e Bertollo di Gilani et Donino Miodina (…)
Campo ala mastranbella lavoria da formento solia pochi albori confina Lorentio Gilano e Zovano Del Santo et Piligrino Gilano (…)
Salda alli sentirolli giastrossa pascholia trista albora de quarzolli solia confina il rivo e dun Andreia di Venturini [Parola cancellata con un rigo di penna: "Gir": c'è confusione tra Andrea Venturini e Girardi] et Donino Miodina che extimate (…)
Salda atassarolla solia giastrossa pascholia trista confina Mateio Gilano et la via e il canalle e Francesca di Gilano (…)
Salda giastrossa a peletega solia pascholia trista confina Mateio Gilano et la Dominica Gilana et la Francesca Gilana (…)
Salda giastrossa pascholia trista al mirizo solia confina la via e la riva et Bertollo Gilano (…)
Campo al bergietto lavoria da spelta solia confina Ioanne Cunzadori da doi et Bertollo Gilano et Lorentio Gilano et Pietro Gilano (…)
Prato ale pra de dre solio albore solio confina Pietro Cunzadori et Gasparino Cunzadori e Ioanne Antonio Gilano (…)
Sitto e orto con una casa a Tre Ri confina la via e Donino Miodini et Ioanne Del Santo (…)
Prato a Tre Ri solio confina la via da doii et Mateio Gilano et Ioanne Antonio Gilano (…)
Salda giastrossa ali madoni solia pascholia trista confina Donino […] et Ioanne Dil Santo e Ioanne Antonio Gilani (…)
Campo al lago lavoria da spelta solia confina Francesca Gilanna et Donino Miodina et Ioanne Antonio Gilano (…)
Campo alordine lavoria da spelta solia confina la via et Ioanne Cunzadori et Piligrino Gilano (…)
Campo al montalle lavoria da spelta solia confina la via et Pietro Gilano et Ioanne Del Santo (…)
Campo al boscho lavoria da spelta solia confina Bertollo Gilano et Alesandro Cunzadori et Pietro Gilano
Salda giastrossa ala spesarotta solia pascholia trista confina Ioanne Antonio Gilano da doii et Mateio Gilano (…)
Campo a lago poii lavoria da spelta solia confina Gasparino Cunzadori e Ioanne Montesello e Ioanne Cunzadori (…)
Salda giastrossa ale coste pascholia trista solia confina Lorentio Gilan[i] et Pietro Pagiani et il medeme (…)
Campo ali casalini lavoria da spelta solia confina Pietro Cunzadori et Antonio Maria di Miodina et Iacomo di Miodina (…)
(…)
Come si può vedere da questo elenco, i nomi dei luoghi sono particolarmente radicati e si sono conservati in genere immutati fino adesso, i compaesani confinanti sono soprattutto i Ghillani, poi anche Miodini e Conciatori. Di seguito con l'altro estimo di fine Seicento si potrà avere ulteriore evidenza di questa continuità.
La terra è un elemento importante, ma a volte contro ogni speranza instabile, specialmente nella nostra zona, dove ancora oggi frane ed erosioni danneggiano l'opera dell'uomo; è sempre l'estimo del 1562 che ci rende la situazione per la zona di Beduzzo - Tre Rii. Tra le carte contenute nella documentazione di questo, infatti, si trovano - come di regola - lettere di richiesta di defalcare alcuni terreni ed i loro redditi dalle partite dei vari contribuenti e questo sia a motivo che non sono di proprietà, come nei frequenti casi di terre in affitto, anzi a livello, sia per il fatto che le terre in questione sono scomparse, rovinate o franate, in genere per l'azione erosiva delle acque.
E' interessante pertanto un fascicoletto di richieste di esenzioni per tali danni da parte dei possessori danneggiati e le loro ragioni. Il quadernetto - allegato all'interno di una lettera accompagnatoria - è successivo a questa rilevazione, datato 29 settembre 1599. Si chiede all'autorità dell'estimo di levare dai redditi stimati il valore corrispondente al danno subito. La lista dei nomi sembra essere stata stilata - "rogata" - da Pietro Martire Garboli, notaio e cavaliero, come è scritto in fine alla stessa lettera e contiene vari nomi di Beduzzo ed anche quello dei Pacchiani:
(omissis)
Primo Lirede de Pedro Pachiano una tera a Camporverio, confina al Canalo da doy bando, per la rovina di rapin de le quatro parto ne anduto via una (…) [La parentesi, qui ed in analoga posizione nel seguito, si riferisce ai conteggi della quantità di terreno andata perduta] 009
Pedro Pachian
(.. piu) Te vignata, confina al Canalo e Zoano Co[n]ciadoro, per la
(in libro folio 455) rovina de lata e andata in abiso dal tuto (…) 010
(.. piu) Tera a Monto Chio, confina la via, Canalo, per la rovina di rapin de le sei parto ne andato via una (…)
(.. piu) Tera ale Carpanelo, confina Bertolo Gilan, per la rovina di rapino e lachua de le tre parto ne andato via una (…) 011
(.. piu) Tera Peleticha, confina lalata, Mate Gilan, per la rovina de
(in libro folio 505) lata de le tre parto ne andato via una (…)
(L.. una) Lirede Giovano Conciadoro te ala Vigna, confina Mate
(in libro) folio (..) Gilan, per la rovina de lachua e andata in abiso dal tuto (…)
Terre con i nomi delle località intorno a Beduzzo ed i confinanti sono registrate, oltre un secolo dopo, in un altro estimo rurale effettuato nel 1684. Si può notare dall'estratto - sempre riferito ad un Pacchiani, per coincidenza ancora di nome Pietro - che c'è continuità nei possessi, mentre chi abita ancora oggi a Beduzzo potrà agevolmente confrontare i toponimi di allora con quelli di oggi, constatandone la continuità, salvo i problemi degli ufficiali di estimo nel trascrivere in italiano corrente i nomi relativi.
Estimo di + Pietro Pacchiani 124
Alle Vigne terra lavoria; confina: San Prospero, Francesco Ghilani, Vergilio Papa 1 : - : -
A Monte Chiò terra lavoria; confina: la strada (..) mezzo, Simone Coppini,
Donino Conciadori - : 10: -
Alle Pioppe terra lavoria (...) (...); confina: Camillo Papa, Lorenzo Cocchi,
Francesco Ghilani 2 : 8: -
Alla Mastrambolà terra lavoria (...) ; confina: il canale, Donino Miodini,
Alla Costiola terra lavoria (arativa); confina: la via da duoi, Giovanni Battista Coppini, il canale 5 : 1 : (..)
Alla Bora terra lavoria (arativa); confina: la via, Donino Conciadori, Camilla Buci1 : -: (..)
Il sitto delle sue case con ara, cortile, suoi mobili e semoventi; confina:
Giovanni Orlandini, Donino Miodini 4 : (..) : (..)
Un orto a Trarì vidato; confina: Donino Miodini da duoi, e la via - : 10 : (..)
Alla fossa della Pina terra lavoria; confina: Giovanni Bertolani,
Lorenzo Chocchi e la via - : 14 : (..)
Un sito d’una casa con il cortile; confina: la via, Donino Miodini da duoi
- : (..) : (..)
Il Prato del canale terra (prativa) (arativa) (vidata); confina:
Antonio Raschii e la strada 1 : 2 : -
Un sito d’una casa in luogo detto il Canale; confina: Antonio Raschii, il canale
- : 5 : -
Alla Genevereta terra (saldiva); confina: Donino Conciadori,
Francesco Ghilani da duoi - : 2 : -
A Mezzola terra (saldiva) (arativa); confina: G(...) Maria, Tomaso Ghilani, Pietro
Giacomo Orlandini - : 3 : -
Arvacone terra (saldiva); confina: Donino Conciadori da due e la via
- : (..) : (..)
Alla Piana terra lavoria; confina: Francesco Ghilani, Leonardo Barbieri
- : (..) : (..)
Alli Sentieroli terra lavoria (saldiva) (b…); confina:
Pietro Giacomo Orlandini ella via - : (..) : (..)
Al Camporverbio terra (saldiva); confina: G(...) Maria, Leonardo Barbieri
- : (..) : (..)
A Peletica terra (saldiva); confina: Giovanni Monticelli, Tomaso Ghilani
- : 1 : -
Alli Casalini terra lavoria; confina: Francesco Ghilani, Giovanni Romani
- : 2 : -
Al Lago Poi terra lavoria; confina: G(...) Maria, Giovanni Monticelli
1 : - : (..)
Alla Pissarota terra lavoria; confina: Francesco Ghilani
- : 2 : (..)
Alla Moretta terra lavoria; confina: Francesco Ghilani e Giacomo Antonio
Del Santo - : 4 : -
All’Ordine terra lavoria; confina: Donino Miodino e la via - : 7 : -
Al Berchietto terra lavoria; confina: G(...) Maria,
Leonardo Barbieri e la via - : 16 : -
Secondo mio padre ancora nella prima metà del Novecento i Pacchiani avevano terre nelle località citate in questi estimi: ai Casalini, alla Snevrèra, alla Mastrambla.
Negli anni ’30 del secolo scorso, il nonno Alberto poteva costruire - o ampliare, come pare più probabile - la sua nuova casa sui terreni di famiglia, donatigli dal padre Luigi, e il pezzo di terra annesso alla casa confinava con terreni proprietà di altri parenti, che si estendevano non poco su quel versante del rilievo su cui sorge il paesino di Trarì.
Come si è osservato sopra in riferimento all'estimo più remoto, l'estensione complessiva in biolche di terreno coltivabile parrebbe essere stata appena sufficiente per un'esistenza dignitosa, nonostante la apparente numerosità dei singoli appezzamenti. E' probabile inoltre che procedendo a divisioni fra i coeredi si riducesse a mano a mano la superficie di questi ultimi, che paiono essere stati abbastanza sparsi, quindi in questo modo compromettendone la capacità di fornire un adeguato sostentamento ai membri della famiglia. Da qui i possibili trasferimenti di alcuni di loro.
Possono però in seguito essere state fatte comunque anche acquisizioni nuove, integrando così le perdite di estensione per divisioni ed eredità. L'attività di mugnai che sembra essere stata intrapresa ad un certo punto da un membro della famiglia può avere aiutato a fare nuovi investimenti in questo senso. Se nel 1684 a Trarì l’avo Pietro possedeva “un orto”, devo dedurre, sulla base dei possedimenti nei primi del Novecento, che vi siano state successive acquisizioni in tale località, sia per compravendita che magari a seguito magari di matrimoni.
Certo, va detto che bisogna misurare il tutto anche col metro della fertilità della terra e quindi delle possibilità di un suo utile sfruttamento, entrambi elementi assai critici in questa zona del Parmense, ma ciononostante il dato di base non cambia: i possessi avevano una certa rilevanza.
Per gli ultimi due secoli bisognerebbe, al fine di far luce su tale ultimo aspetto, setacciare gli atti notarili ed il vecchio catasto dei primi dell’Ottocento, rimasto in vigore fino agli anni Cinquanta del secolo scorso.
Note
1) Archivio di Stato di Parma, fondo "Catasti ed estimi farnesiani e borbonici", busta 30, Beduzzo. Tutte le trascrizioni nonché le fotografie nel testo corrispondono a rilevazioni catastali contenute in Archivio di Stato di Parma, fondo sopracitato, buste diverse.